La sessualità nel mondo della disabilità è ancora un tema discusso e non approfondito, sul blog di comodo.it abbiamo approfondito l’argomento; dedicandogli un’intera categoria: sesso e disabilità
Negli ultimi anni tuttavia, l’attenzione verso queste tematiche è cresciuta ne sono testimonianza i numerosi incontri che vengono organizzati in tutta Italia. Tra questi ha suscitato molto interesse la seconda edizione di “AbilitiAMO“, un convegno organizzato perso l’auditorium Comunale di Mozzo, dall’onlus “Abilitare Convivendo” .
Si tratta di un’ Associazione nata nel febbraio del 2011, grazie all’iniziativa di un gruppo di genitori, fratelli e sorelle di persone disabili, ed ha l’obiettivo di sostenere le persone con problemi fisici e psichici e le loro famiglie.
Questo al fine di trovare soluzioni di vita più indipendente e più autonoma e migliorare benessere, anche da un punto di vista affettivo/emozionale dei portatori di handicap.
Al convegno è stato illuminante l’intervento del relatore Fabrizio Quattrini, psicologo e psicoterapeuta, sessuologo e fondatore dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica;che ha posto dinanzi ai partecipanti ed alle famiglie di persone disabili una serie di domande e di riflessioni sul tema caldo della sessualità vissuta da parte di una persona con disabilità psicomotorie.
Diversi i quesiti; come ad esempio sappiamo cosa può provare una persona disabile nel vivere certe situazioni?, una persona con disabilità sa cosa significa la parola amare?.
Queste domande ci aiutano a capire come un disabile può intendere il concetto di sessualità; in quest’ottica fare “sesso” può essere inteso ed interpretato da “gesti”, “movimenti” diversi da quelli che normalmente intendiamo come veri e propri atti sessuali; ad esempio una carezza, un abbraccio potrebbero essere “sessualità.
Come spiega il dottor Quattrini: “Oggi come oggi, in Italia, non esiste una regolamentazione chiara in materia di sessualità. L’educazione all’affettività e alla sessualità, nelle scuole, non c’è costantemente, a meno che, attraverso alcuni fondi, dirigenti, professori o chi sta dentro la scuola, decidano di intraprendere questo percorso. Questo perché non vi è alcuna regolamentazione giuridica”.
A tutto questo si può porre rimedio attraverso la formazione di tutto il personale che lavora nel campo della disabilità, e che ruota intorno al tema del ‘Sesso e disabilità’.
Un passo avanti, è quello fatto dall’ Associazione Lovegiver, che ha iniziato a formare persone qualificate, indirizzate ad un intervento diretto con chi possiede una disabilità e deve vivere la sessualità in maniera quotidiana e naturale.
Per questo motivo occorrono persone formate nel campo dell’ affettività e della sessualità come AES e i Sex Workers, che lavorano in accordo con psicologi e specialisti del settore. Seguendo le esperienze delle nazioni del Nord-Europa.
Fonte: www.bergamonews.it/2019/10/15/disabili-e-sessualita-tema-da-affrontare-senza-tabu-ma-con-tanta-preparazione/330618/