A Sassari si è di recente posta l’attenzione sull’aumento dei casi di AIDS. All’allarme il MOS “movimento omosessuale sardo” ha risposto diffondendo il messaggio “Usa la TESTa”: un progetto che promuove il test hiv anonimo e gratuito.
Il test potrà essere eseguito, da chiunque voglia effettuarlo, in maniera anonima per lo screening per l’HIV-1 e 2, con cadenza bisettimanale ed il supporto di un medico e di uno psicologo nel caso in cui il test risultasse positivo.
I dati del reparto di Malattie Infettive di Sassari hanno messo in luce l’allarmante situazione: nel 2018 1 su 4 delle nuove diagnosi di infezione (24%) è stata rilevata soltanto quando i pazienti hanno subito ricoveri per infezioni opportunistiche AIDS-correlate.
Il servizio ha visto un periodo di stop a causa dell’esaurimento materiale dei test. Certamente non ci si aspettava tanta affluenza da Luglio 2019.
“Ed è proprio per questo, ovvero per la grande richiesta riscontrata, che abbiamo deciso di proseguire con il progetto per quanto estremamente gravoso per una piccola associazione come la nostra”, spiegano dal Mos.
Test per minori senza autorizzazione genitori
Secondo le ultime notizie: Sileri ha affermato che: “ Il Ministero è al lavoro su norma insieme a Garante infanzia per l’elaborazione di una proposta che consentirebbe a partire dai ragazzi di 13 anni di poter effettuare il test senza l’autorizzazione dei genitori.”
Ne abbiamo già parlato in Test Hiv minori, presto si potrà fare senza genitori ma ci è parso doveroso richiamare l’attenzione sul tema HIV e minori.
Sileri ha proseguito ricordando gli altri obiettivi del piano nazionale per contrastare Hiv e Aids sia durante il periodo di detenzione in carcera, sia per facilitare le procedure di segnalazione dei nuovi casi in Italia:
“È pronto un documento per gli interventi sulla popolazione in carcere che attende il via libera dal ministero della Giustizia. Durante la detenzione infatti c’è chi interrompe le cure o chi per evitare lo stigma tace la propria sieropositività.”
“Insieme con le Regioni stiamo predisponendo un’unica scheda di segnalazione uniforme per tutto il territorio nazionale da usare per la prima diagnosi di Hiv e la prima diagnosi di Aids.”
Il passo successivo? Come ci spiega Sileri:
“Il passo successivo sarà realizzare con il contributo delle associazioni una cartella clinica nazionale, elettronica, con informazioni generali e anonimizzate per accompagnare il paziente nel percorso di cura quando si trasferisce in altri centri clinici fuori regione”.