LOSANNA – Le persone sieropositive che hanno relazioni sessuali non protette senza informare i loro partner rischiano una condanna per lesioni personali gravi. Il Tribunale federale conferma la sua giurisprudenza e respinge il ricorso di un omosessuale sieropositivo che ha avuto rapporti senza preservativo con cinque uomini: quattro di loro hanno contratto la malattia.
L’uomo era stato condannato nel 2003 dalla giustizia zurighese a una pena di tre anni e mezzo di prigione. Dopo aver esaminato il suo ricorso, i giudici losannesi gli hanno dato ragione su un unico punto: non può essere riconosciuto colpevole per i rapporti sessuali senza profilattico avuti con un uomo al corrente della sua sieropositività.
Secondo i giudici di Mon Repos, i nuovi trattamenti messi sul mercato negli ultimi anni non giustificano una modifica della giurisprudenza, nonostante le critiche che essa ha suscitato. Rimane probabile che l’infezione da HIV abbia un esito mortale, afferma l’alta corte.
Inoltre, i sieropositivi che hanno relazioni sessuali non protette si rendono colpevoli di dolo eventuale. Non possono invocare la semplice negligenza. È vero, indicano i giudici del TF, che secondo le recenti statistiche il rischio di un contagio durante un rapporto sessuale è molto basso, pari all 0,3 %. Ma ciò non cambia nulla, aggiungono.
Una persona malata da HIV prende in conto il rischio di contagiare il suo partner durante ogni rapporto non protetto, spiega Mon Repos. Infine, tale percentuale (0,3 %) si applica ai rapporti vaginali non protetti avuti nel quadro di una relazione stabile. Nel caso del primo contatto sessuale senza preservativo, il rischio di contagio è più elevato e si situa fra il 2 e l’8 %. In caso di rapporti anali il rischio di contagio è molto più elevato.