Efficacia reale 92%, efficacia teorica 99.7%
Nuvaring è l’anello vaginale ormonale ad uso vaginale. Ha lo stesso meccanismo d’azione della pillola, ossia blocca l’ovulazione. È un anello trasparente e flessibile, con un diametro di 54mm e un diametro della sezione trasversale di 4 mm, fatto di un materiale atossico e biocompatibile che si chiama “eva” (etilene vinilacetato).
Ogni anello vaginale di NuvaRing contiene una piccola quantità di due ormoni sessuali femminili: 11.7mg di etonogestrel (progestinico) e 2.7 mg di etinilestradiolo (estrogeno). NuvaRing rilascia lentamente questi ormoni (0.120 mg di etonogestrel e 0.015 mg di etinilestradiolo) nel circolo sanguigno. Poiché le quantità rilasciate giornalmente sono basse, Nuvaring viene considerato un contraccettivo ormonale a basso dosaggio. Dal momento che NuvaRing rilascia due diversi tipi di ormoni, è un contraccettivo di tipo cosiddetto combinato.
Come funziona l’anello vaginale Nuvaring?
Come gli altri contraccettivi ormonali estroprogestinici, gli ormoni rilasciati dall’anello contraccettivo inibiscono efficacemente l’ovulazione. Inoltre, come tutti gli altri contraccettivi ormonali orali, l’anello vaginale induce modifiche del muco cervicale, atte a renderlo inadatto alla risalita degli spermatozoi.
La mucosa che riveste la vagina è facilmente permeabile ed è un organo molto vascolarizzato. Questo consente un rapido assorbimento degli ormoni, che possono arrivare direttamente in circolo, evitando il tratto gastrointestinale ed il primo passaggio attraverso il fegato.
Come si usa e si inserisce Nuvaring?
Ogni confezione contiene 1 anello contraccettivo per un ciclo di 3 settimane di trattamento.
Nuvaring viene inserito in vagina direttamente dalla donna. Estratto l’anello dalla confezione, la donna lo comprime tra due dita e lo inserisce in vagina.
Per inserire l’ anello di Nuvaring in vagina la donna può scegliere la posizione in cui si sente più comoda (es.: in piedi con una gamba sollevata, accovacciata, sdraiata).
Se una volta inserito si dovesse avvertire una sensazione dovuta alla sua presenza, è sufficiente sospingerlo un po’ più in alto. Ai fini della efficacia contraccettiva non è determinante la correttezza di applicazione, in quanto il contatto tra l’anello e la parete vaginale garantisce comunque l’ assorbimento degli ormoni.
La forma e l’estrema flessibilità gli consentono di adattarsi alle caratteristiche anatomiche di tutte le donne.
L’anello vaginale si usa consecutivamente per tre settimane esatte, trascorse le quali, va rimosso nello stesso giorno della settimana in cui è stato inserito. Per la sua rimozione è sufficiente prenderlo con un dito e toglierlo.
Nella settimana di intervallo, quella cioè che segue alla rimozione dell’anello, si verifica l’emorragia da sospensione (mestruazione), analogamente a quanto succede usando la pillola.
Dopo una settimana di intervallo, si inserisce un nuovo anello. Se ad esempio il Nuvaring viene inserito in vagina il lunedì, esso va tenuto per tre settimane e quindi rimosso il lunedì della terza settimana successiva (dopo cioè che è stato tenuto in vagina per 3 settimane esatte). Dopo 1 settimana, il lunedì seguente, alla stessa ora, va inserito un nuovo anello.
Domande frequenti: faq
Il partner può avvertire la presenza dell’anello durante il rapporto sessuale?
Durante gli studi clinici, poco più del 25% dei partner ha riferito di aver avvertito la presenza di NuvaRing, anche solo occasionalmente. Nonostante questo, più del 90% dei partner ha affermato di non essere contrario all’utilizzo di NuvaRing.
L’anello contraccettivo svolge la propria azione contraccettiva anche nel caso di vomito o diarrea?
Si. Essendo un metodo a somministrazione vaginale, l’anello contraccettivo rilascia gli ormoni direttamente in circolo senza passare per l’apparato gastrointestinale. Vomito e diarrea non hanno perciò alcun effetto sull’azione degli ormoni e quindi sulla sicurezza contraccettiva.
È possibile utilizzare i profilattici durante l’uso dell’anello contraccettivo?
Si. L’uso concomitante del profilattico non dà interferenze nell’assorbimento ormonale, né riduzioni della sicurezza contraccettiva.
L’anello contraccettivo protegge dalle malattie a trasmissione sessuale?
No. L’anello vaginale non protegge dalle infezioni da HIV (AIDS) o da altre malattie a trasmissione sessuale. A questo scopo soltanto il profilattico rappresenta un’efficiente protezione sia per l’uomo che per la donna.
Vantaggi dell’anello vaginale Nuvaring
A differenza della pillola va usato una volta al mese. Poiché gli ormoni vengono assorbiti direttamente nel circolo sanguigno, gli effetti collaterali sono minori.
Non da fastidio durante il rapporto sessuale e non c’è il rischio che si perda facendo attività sportiva.
Quando NuvaRing non deve essere usato
NuvaRing non deve essere usato in presenza di una qualunque delle condizioni di seguito riportate:
- Disturbi, presenti o pregressi, dei vasi sanguigni. Ciò si applica, in particolare, a condizioni correlate a trombosi. La trombosi è la formazione di un coagulo di sangue che può verificarsi nei vasi sanguigni delle gambe (trombosi venosa profonda), dei polmoni (embolia polmonare), del cuore (attacco cardiaco), del cervello (ictus) o di altra parte del corpo.
- Condizioni, presenti o pregresse, che possono rappresentare un primo segno di attacco cardiaco (come l’angina pectoris che si manifesta con un grave dolore al petto) o di ictus (come un attacco ischemico transitorio, un ictus reversibile limitato)
- Disturbi, congeniti o acquisiti, della circolazione sanguigna
- Diabete mellito con compromissione dei vasi sanguigni
- Ittero (ingiallimento della cute) o grave malattia epatica, presente o pregressa (fino a quando la funzionalità epatica non si sia normalizzata)
- Tumore del seno o degli organi genitali, presente o pregresso
- Tumore epatico benigno o maligno, presente o pregresso
- Emorragia vaginale di origine sconosciuta
- Allergia a uno qualunque dei componenti di NuvaRing.
Se una qualunque di queste condizioni compare per la prima volta durante l’uso di NuvaRing, sospendere immediatamente l’uso e consultare il medico. Nel frattempo usare metodi contraccettivi non ormonali.
Precauzioni d’uso e controindicazioni di NuvaRing
Di seguito sono descritte alcune situazioni nelle quali è necessario interrompere l’uso di NuvaRing o può verificarsi una riduzione della efficacia di NuvaRing. In tali situazioni non si devono avere rapporti sessuali o si devono adottare precauzioni contraccettive aggiuntive non ormonali quali l’uso del profilattico o di altro metodo di barriera. Non usare i metodi del ritmo e della temperatura basale. che possono risultare inaffidabili, poiché NuvaRing altera le normali variazioni della temperatura e del muco cervicale che si verificano durante il ciclo mestruale.
- Fumo. Quando si usa un contraccettivo ormonale, come NuvaRing dovrebbe smettere di fumare, specialmente se si ha più di 35 anni. Il rischio di avere un attacco di cuore o un ictus aumenta con l’età e anche con il numero di sigarette fumate. Quando si usa un contraccettivo ormonale, questo rischio può essere leggermente più alto;
- Allattamento al seno. L’uso di un contraccettivo ormonale contenente un estrogeno non è generalmente raccomandato fino al termine dell’allattamento;
- diabete;
- sovrappeso;
- ipertensione;
- disturbi valvolari cardiaci o alcuni disturbi del ritmo cardiaco;
- infiammazione venosa (flebite superficiale);
- vene varicose;
- precedenti, in familiari prossimi, di trombosi, attacco cardiaco o ictus;
- emicrania;
- epilessia;
- livelli elevati di colesterolo o trigliceridi nel sangue, presenti o pregressi in familiari prossimi;
- tumore mammario, presente o pregresso, in familiari prossimi;
- malattie epatiche (p.es. ittero, con o senza prurito) o della colecisti (p. es. calcoli);
- malattia di Crohn o colite ulcerosa (malattia infiammatoria cronica dell’intestino);
- lupus eritematoso sistemico (SLE; patologia che colpisce il sistema immunitario);
- sindrome emolitico-uremica (HUS; disturbo della coagulazione del sangue che provoca insufficienza renale);
- condizione che si è verificata per la prima volta, oppure è peggiorata, durante la gravidanza o durante un precedente utilizzo di ormoni sessuali (p. es. perdita dell’udito, una malattia metabolica chiamata porfiria, una malattia della pelle chiamata herpes gestationis, una malattia neurologica chiamata corea di Sydenham);
- cloasma, presente o pregresso (chiazze sulla pelle a pigmentazione bruno-giallognola, in particolare sul viso). In tal caso, evitare l’esposizione prolungata al sole o ai raggi ultravioletti;
- Condizione medica che rende difficile l’uso di NuvaRing come ad esempio, stitichezza, prolasso o dolore durante l’atto sessuale.
Anche se nessuna delle suddette condizioni si applica a voi, è consigliabile vedere regolarmente, per un controllo, il proprio medico, per es. una volta l’anno.
Le interazioni con l’anello vaginale
Le interazioni tra contraccettivi ormonali ed altri prodotti medicinali possono portare ad emorragia da rottura e/o insuccesso dell’efficacia contraccettiva.
- Metabolismo epatico: possono verificarsi interazioni con prodotti medicinali che inducono enzimi microsomiali, risultanti in un aumento della clearance degli ormoni sessuali (p. es. fenitoina, fenobarbitale, primidone, carbamazepina, rifampicina e probabilmente anche oxcarbazepina, topiramato, felbamato, ritonavir, griseofulvina e prodotti contenenti l’erba di S. Giovanni).
- Interferenze con la circolazione enteroepatica: alcuni lavori clinici suggeriscono che la circolazione enteroepatica degli estrogeni possa diminuire quando vengono somministrati alcuni agenti antibiotici, situazione che può ridurre le concentrazioni dell’etinilestradiolo (p. es. penicilline, tetracicline).
Le donne sottoposte a trattamenti con uno qualunque di questi farmaci debbono temporaneamente adottare insieme all’anello contraccettivo anche un metodo di barriera, o scegliere un altro metodo contraccettivo.
Con i farmaci inducenti gli enzimi microsomiali il metodo di barriera dovrebbe essere usato durante il periodo di somministrazione del farmaco concomitante e nei 28 giorni successivi alla sospensione del farmaco.
Donne in trattamento con antibiotici (tranne che con rifampicina e griseofulvina) dovrebbero usare il metodo di barriera nei 7 giorni successivi alla sospensione del farmaco.
Se la somministrazione del farmaco concomitante prosegue anche dopo le 3 settimane di ciclo di un anello, l’anello successivo dovrà essere inserito immediatamente senza osservare il consueto intervallo libero da anello.
Stando a dati di farmacocinetica, gli antimicotici per uso vaginale e gli spermicidi non dovrebbero influire sull’efficacia contraccettiva e sulla sicurezza dell’anello contraccettivo.
Le controindicazioni
L’anello vaginale non deve essere utilizzato in presenza di una qualunque delle sottoelencate condizioni. Qualora durante il suo utilizzo compaia per la prima volta una qualunque di queste condizioni, esso deve essere immediatamente rimosso ed è bene rivolgersi al proprio medico segnalando i disturbi.
- Trombosi venosa in atto o pregressa con o senza embolia polmonare
- Trombosi arteriosa in atto o pregressa (ad es. evento cerebrovascolare, infarto del miocardio) o prodromi di una trombosi (per esempio, angina pectoris o attacco ischemico transitorio)
- Predisposizione nota a trombosi venosa o arteriosa, con o senza coinvolgimento ereditario, come resistenza alla Proteina C Attivata (APC), deficit di antitrombina III, deficit di proteina C, deficit di proteina S, iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidici (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante)
- Diabete mellito con interessamento vascolare
- Anche la presenza di un grave fattore o di più fattori di rischio di trombosi venosa o arteriosa può costituire una controindicazione all’uso
- Grave malattia epatica, in atto o pregressa, fino a quando i valori della funzionalità epatica non sono tornati alla norma
- Tumori epatici (benigni o maligni), in atto o pregressi
- Patologie maligne, accertate o sospette, degli organi genitali o delle mammelle, se ormono-dipendenti
- Emorragia vaginale di natura non accertata
- Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualunque degli eccipienti dell’anello stesso.
Se durante il suo utilizzo compare per la prima volta una qualunque di queste condizioni, l’anello va immediatamente rimosso ed è bene rivolgersi al proprio medico segnalando il disturbo.
NuvaRing, così come altri contraccettivi ormonali, non protegge nei confronti dell’infezione da HIV (AIDS) o di qualunque altra malattia a trasmissione sessuale.