Avete mai desiderato di essere sottomessi o di sottomettere? Vi spaventa l’idea di essere legati?

Ognuno di noi almeno una volta nella vita, ha provato curiosità per tutte quelle pratiche sessuali definite “estreme” e poco convenzionali, come il sesso anale, l’uso di giochi erotici in coppia, il fetish, le orge ecc. Siamo spesso portati a frenare la libido e i nostri istinti sessuali, crescendo con la convinzione che alcune pratiche erotiche siano pericolose e/o disdicevoli.

In realtà nel sesso tutto è lecito, l’importante è avere sempre rispetto di se stessi e degli altri. 

Vi faremo venire il desiderio di sperimentare l’arte della sottomissione erotica: il bondage.

Cominciammo dal principio:

Cos’è il bondage: definizione e sfumature

Con il termine Bondage – schiavitù – si definisce quella pratica erotica che implica l’immobilizzazione e la costrizione di uno dei partner mediante corde, manette, cinte ecc, una pratica sessuale finalizzata alla sottomissione di uno dei partner. Questa è la definizione più semplice ma anche incompleta, poiché il bondage non vuol dire solo legare mani e piedi, significa tanto altro.

Durante questa pratica si priva il partner del movimento legando, a scelta, polsi, caviglie, braccia e gambe. È possibile anche limitare i sensi di percezione bandendolo o imbavagliandolo. Il bondage è un gioco di ruolo che avviene tra due persone: un partner conduce il gioco, mentre l’altro si sottomette al suo volere. In entrambi i ruoli vi è un modo di godere differente ma molto intenso e profondo.

Storia del Bondage:

La nascita del bondage è riconducibile alla fine della seconda Guerra Mondiale, diffondendosi successivamente in tutto il mondo seguendo correnti differenti; quella giapponese è la prima traccia che abbiamo di bondage, chiamato anche Shibari (legatura)  o Kinbaku (nodi stretti), il suo iniziatore fu da Seju Ito.

Il bondage ha le sue radici fondamentalmente nella pratica della legatura come forma di tortura e punizione, ciò che ha fatto Seiu Ito, è stato dare un altro aspetto all’arte della legatura facendo emergere tramite le sue illustrazioni, il lato erotico della sofferenza attraverso l’immobilizzazione del corpo come forma di piacere sessuale e non di tortura.

Seiu Ito bondage

 

Con la fine del secondo conflitto mondiale e con la conseguente occidentalizzazione dell’oriente, il bondage si è diffuso anche in America grazie ai soldati americani presenti in Asia durante il dopoguerra. In particolar modo è stato John Willie ( pseudonimo di John Alexander Scott Coutts) a raccontare il bondage in America, grazie allo scambio tra i due continenti di illustrazioni e pubblicazioni a tema, che sono state fonti di ispirazione per i suoi lavori da illustratore e fotografo fetish.

john willie illustratore fetish bondage

 

Come funziona il bondage e chi lo pratica

Tutti possono essere legati e tutti possono legare, l’importante è assecondare se stessi e il partner, rispettare desideri e timori, rispettare il corpo e i sensi.

Il bondage racchiude tutte le forme di costrizione possibili attraverso manette, corde, mummificazione e catene, motivo per cui non può essere improvvisato ma va praticato con consapevolezza e serenità e soprattutto col consenso del partner.

Visto come un atto sessuale violento e perverso, in realtà il bondage è un atto di fiducia tra partner.

È una pratica sessuale estremamente intima, fatta di connessione non solo fisica ma anche e soprattutto mentale tra i partner, chi lega deve seguire con attenzione i movimenti e il respiro del partner sottomesso, deve avere rispetto dei suoi limiti sia fisici che mentali. Legare una persona senza il suo pieno consenso o insistere sul superare i propri limiti può avere effetti pericolosi. 

Si può dire che il bondage può essere di due tipi, tradizionale o soft: ovvero può essere eseguito con l’uso delle corde e dei nodi e implica l’immobilizzazione totale del corpo. Pratica che deve esser eseguita con estrema attenzione e dopo aver frequentato dei corsi su come fare bene i nodi.

bondage tradizionale

Diversamente il “soft” bondage può essere seguito con maggior facilità da chiunque e consente di limitarsi a immobilizzare solo i polsi o solo le caviglie, bendare gli occhi o imbavagliando la/il partner. In parole povere somiglia a quel tipo di bondage che vediamo nel film 50sfumtaure di grigio, ma anche in questo caso bisogna stare attenti a non stringere troppo e a rispettare il volere del partner sottomesso. 

La regola generale  è che l’attenzione a come si pratica bondage non deve mai mancare, anche se si tratta di un semplice nodo ai polsi

soft bondage

Il lato erotico del Bondage

C’è sempre chi ama sottomettere e chi ama farsi sottomettere, immaginatevi da soli col partner, quanto vi piace vederlo/a godere per merito vostro? E se avesse le mani e i piedi legati, “abbandonato/a” alle vostre mani, non vi ecciterebbe di più?

Dall’altra parte, vi piace essere “passivi” ovvero lasciare che sia il/la partner a “comandare” sul vostro piacere?  Non sarebbe ancora più eccitante se foste totalmente nelle sue mani, se perdeste il controllo? 

Probabilmente sì, ma avete bisogno di lasciarvi andare e di tranquillizzarvi, per questo prima di provare il bondage è consigliato stilare un elenco di cose da fare e da non fare e decidere sin da prima quali parti del corpo legare o coprire e come.

Regole di sicurezza del bondage:

  1. Piena fiducia nel partner;
  2. Decidete quali limiti non oltrepassare;
  3. Siate decisi e consapevoli di quello che volete e non volete fare;
  4. Prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno, niente fretta quando si fa bondage;
  5. Non fate bondage se non siete pronti, se non vi sentite tranquilli e soprattutto se siete sotto effetto di droghe o alcol;
  6. Comunicate col partner e scambiatevi impressioni e sensazioni;
  7. Fermatevi se qualcosa non va;
  8. Non lasciate da solo chi è legato;
  9. Usate attrezzi che sapete gestire, tenete delle forbici sempre a portata di mano da usare in caso di emergenza;
  10. Fate in modo che il bondage sia sempre un’esperienza piacevole e super eccitante per entrambi.