Si chiude così, con le dimissioni di chi gridò vergogna e ne fece nascere un intrigo di palazzo, lo scandalo condom nell’Ordine di Malta. Papa Francesco ha chiesto e ottenuto le dimissioni di chi buttò fuori dall’Ordine di Malta, nel 2016, l’ospedaliere che aveva permesso la distribuzione gratuita di profilattici in Birmania.
L’accusa, gravissima per la dottrina della Chiesa, era quella di aver nascosto il permesso accordato alla Malteser International, organizzazione umanitaria legata all’Ordine dei Cavalieri di Malta, a distribuire profilattici gratuitamente alle popolazioni colpite dalla guerra in Birmania.
La Chiesa lo vieta espressamente, ma il barone Von Boeselager, prima grande ospedaliere poi gran cancelliere dell’ordine, aveva violato comunque le prescrizioni della Congregazione per la Dottrina della Fede, distribuendo profilattici alla popolazione locale.
Così, dopo lo scandalo condom nell’Ordine di Malta era stato invitato alle dimissioni, che pure non ha mai presentato. Dopo svariati tentativi di allontanamento andati a vuoto, la sospensione, revocata con buon senso da Papa Francesco nel 2017, nello stesso giorno in cui accoglieva le dimissioni del Gran Maestro Matthew Festing, colui che aveva inteso tagliare la testa al grande ospedaliere.
Messo da parte lo scandalo condom nell’Ordine di Malta, i profilattici iniziavano a trovare cittadinanza nella chiesa. Papa Francesco, pur non sdoganando l’uso del preservativo, dimostrava la prima storica apertura della chiesa a considerarlo, in certi limitati casi, un accorgimento valido. Naturalmente non l’unico e nemmeno il principale, nell’ottica di una più impellente rieducazione di tutta la popolazione dei fedeli ad una nuova “responsabilità sessuale”.
Chiesa & preservativi: colpo di coda nello scandalo condom nell’Ordine di Malta
A capo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, da alcuni giorni, siede adesso un italiano, il nobiluomo Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto. Uno che ha subito chiarito che di profilattici non vuole sentir parlare.
Tra le sue priorità ha quella di mettere un punto allo scandalo condom nell’Ordine di Malta, con un colpo di coda finale: portare la corrente interna che vorrebbe la testa del Von Boeselager, ad avere nuovamente l’ultima parola.
Cosa cambia rispetto al passato? Solo la strategia. Spostando il centro dell’attenzione, l’accusa diventa difatti più grave: falsa testimonianza su una vicenda delicata.
«Noi non possiamo mantenere in carica un Gran Cancelliere che ha mentito secondo quanto ha affermato un tribunale civile tedesco. Deve quindi dimettersi» si legge in una mail interna, inviata a tutti i membri dell’Ordine.
Aggirato l’ostacolo, resta la sostanza: la Chiesa continua ad osteggiare l’unico mezzo in grado di frenare il sempre più preoccupante dilagare delle malattie sessualmente trasmissibili nel mondo.