Il sesso della vita quotidiana è tutta un’altra storia rispetto a come viene spettacolarizzato nel cinema e a farne le spese siamo soprattutto noi donne.
Sesso e cinema: lo schermo ci mostra un tipo di sesso ben lontano dalla vita quotidiana e a rimetterci sono soprattutto le donne. Vi siete mai soffermati sulle scene di sesso di un film che vi hanno lasciato perplesse?
Spesso e volentieri quegli incastri da equilibrista sono ben lontani da quello che è il sesso nella realtà, seppur sia innegabile il loro fascino ammaliatore sul genere maschile. Così, quando il nostro partner, ci ripropone una replica del film tra le mura di casa, siamo tentate di sottrarci con le scuse più disparate (ciclo, emicrania, cane o gatto col raffreddore, ecc.) pur di non sentirci inadeguate al ruolo di Pretty woman.
E se poi abbiamo il coraggio di avventurarci in quello che è il sesso al cinema, andremo certamente incontro ad una clamorosa delusione; poiché mai potremmo essere all’altezza di tanta (finzione) perfezione.
E quindi donne, dobbiamo ammettere questa realtà: cinema e sesso recitato sono un’altra storia rispetto alla quotidianità dell’amore. Soprattutto il fatto di avvolgere queste scene in un fascino velato di sentimento che non c’è, per giustificare a noi stesse la sana voglia di una …scopata.
Cinema e sesso ai tempi di 50 sfumature di grigio
Sì, perché se è vero che noi ci scandalizziamo a sentir parlare di youporn o di cinema a luci rosse, da un altro canto non abbiamo problemi a guardare in streaming tutta la saga di 50 sfumature di grigio. Un mondo in pellicola che rende la donna ancora più oggetto di manipolazione erotica. Una finzione che tende ad esaltare la figura di una donna come un oggetto sessuale; privandola del suo desiderio, della proprietà del suo corpo.
Presentando ogni orgasmo lungo, ripetuto e sempre garantito. Una santa che a seconda della volontà del suo uomo/protettore si trasforma in una puttana pronta a concedersi in ogni occasione e in qualunque modo.
Vi lasciamo alla riflessione, replicando alcune scene famose del film più seguito dalle giovani donne del nostro secolo.
365 giorni: Il degno successore di 50 sfumature di grigio
365 giorni definito “la nuova versione di Cinquanta Sfumature di grigio” ha attirato su di se l’attenzione, non solo del pubblico maschile, con il suo sex simbol principale: il grande amatore mafioso che si chiama Don Massimo Torricelli che tenta di rubare il cuore a una ragazza polacca di nome Laura. Lo fa mettendo in scena un rapimento ed attraverso una strategia di conquista imbattibile e super hot.
Il bel ragazzo, interpretato da Morrone, non perde infatti tempo in classici corteggiamenti, ma mostra con erotismo una tecnica di seduzione eccentrica e niente male. La regia è di Barbara Białowąs e Tomasz Mandes e vede Anna Maria Siekluckanel ruolo di Laura e Michele Morrone nella parte di Don Massimo. Anche grazie a questo film l’attore è diventato un vero e proprio sex symbol.