Qualcuno lo ha chiamato “Condom Gate”, il caso dei preservativi che ha portato Papa Francesco a chiedere le dimissioni del Gran Maestro dell’ordine di Malta, Fra Matthew Festing. La causa scatenante sarebbe aver permesso la distribuzione gratuita di profilattici in Africa per un progetto umanitario a sostegno della lotta contro l’Aids, infatti lo scorso dicembre Papa Bergoglio ha chiesto l’istituzione di una commissione di indagine costituita da cinque membri, con il compito di intervistare e approfondire le persone coinvolte in merito alla decisione del Gran Cancelliere. La risposta dell’Ordine di Malta al pontefice è stata di “restare fuori dalle nostre questioni interne”, bollando l’inchiesta vaticana come illegittima.
È noto a tutti che Papa Francesco per la prima volta nella storia della chiesa ha espresso un parere favorevole in merito al sesso protetto e all’uso di preservativi. Ricordiamo che, in ritorno da un viaggio in Africa, disse che il condom “è uno dei metodi” per limitare la diffusione del virus HIV. E aggiunse che “la morale della Chiesa si trova su questo punto di fronte a una perplessità”, dovendo tenere presente sia la necessità di preservare la vita delle persone evitando che vengano infettate, sia di difendere una sessualità aperta alla trasmissione della vita. «Ma questo non è il problema. Il problema è più grande. È obbligatorio guarire!”. Pertanto, Bergoglio ha invitato a riflettere e guardare la realtà e i mali dell’Africa.
Sta di fatto che il 28 gennaio 2017 Fra Matthew Festing, 67 anni, lascia l’incarico su richiesta della Santa Sede, con l’accettazione del Sovrano Consiglio così come da protocollo, secondo le procedure tecniche previste dalla Carta Costituzionale dell’Ordine. È vero, la Chiesa cattolica proibisce l’uso di anticoncezionali, ma se si analizzano i fatti sin dal principio, si capisce bene come la questione sia molto probabilmente più ampia e che possa riguardare conflitti interni all’ordine stesso. Infatti il primo a essere cacciato è stato il Gran Cancelliere, Albrecht Freiherr von Boeselager, coinvolto direttamente nel progetto umanitario di distribuzione di condom perché era lui a essere a capo dell’agenzia Malteser International. Questo però ha fatto ricorso al licenziamento, insinuando che l’atto poteva essere un tentativo da parte del Gran Maestro di far accrescere il suo potere.
Prima della richiesta delle dimissioni, il Papa è intervenuto dicendo: “La Santa Sede confida nella piena collaborazione di tutti in questa fase così delicata, e attende la relazione del gruppo per adottare, in ciò che le compete, le decisioni più opportune per il bene del Sovrano Ordine Militare di Malta e della Chiesa”.
Lo scontro tra i Cavalieri di Malta e il Vaticano sui preservativi è finiti così su tutti i giornali.