Che l’amore sia tutta una questione di chimica, è cosa nota. E per questo esistono farmaci, come il Viagra, che agiscono direttamente sugli effetti fisiologici dell’eccitazione.
Che però il motore emotivo e passionale e le reazioni fisiologiche e ormonali siano sempre e per forza uno la conseguenza dell’altro, nessuno riesce a dimostrarlo. Soprattutto se l’argomento di discussione è Lei.
Mentre della libido maschile si sa molto di più, la ricerca sul desiderio e l’eccitazione sessuale delle donne viaggia molto più lentamente.
I ricercatori hanno opinioni contrastanti persino sulle questioni più elementari: c’è chi ritiene il desiderio indipendente dall’eccitazione, chi lo considera solo una manifestazione cosciente della disposizione fisiologica a fare sesso.
C’è una cosa tuttavia su cui la scienza concorda: il fatto di non avere un organo in grado di subire una erezione evidente come quella del pene, ha avuto l’effetto culturale di associare la sessualità femminile sempre e solo alla sua fertilità. Così, tuttavia, non è.
L’International Academy of Sex Research, sulla rivista Nature ha fatto il punto della situazione, mettendo insieme quanto scoperto fino ad oggi in tema di desiderio ed eccitazione femminile.
Il calo di desiderio sessuale femminile ha un nome: a voi messere HSDD
Il disturbo più frequente della libido femminile si chiama HSDD o disturbo del desiderio sessuale ipoattivo e riguarda il 9% delle donne di età compresa tra i 18 e 49 anni e il 12% delle donne in menopausa.
Attribuito in genere a fattori endocrini, come la perdita di ormoni sessuali e in particolare del testosterone, può essere dovuto anche a ipotiroidismo, dolore durante i rapporti, endometriosi, secchezza vaginale, ma anche a fattori psicologici: molestie, abusi, violenze, depressione e problemi di coppia possono ammazzare il desiderio nella più focosa delle donne.
Il ruolo dei farmaci nella perdita del desiderio sessuale femminile
A proposito di farmaci, gli studi dell’IASR hanno rivelato che mentre quelli contro il cancro al seno diminuiscono i livelli di estrogeno, riducendo il desiderio, gli antagonisti della dopamina usati per esempio nel trattamento del morbo di Parkinson hanno l’effetto opposto: «Alcuni pazienti, sia uomini che donne – spiega Anita Clayton, psichiatra dell’Università della Virginia a Charlottesville – diventano sessualmente iperattivi».
Il neuroendocrinologo Jim Pfaus e i suoi colleghi della Concordia University di Montreal hanno invece dimostrato che dopamina, melanocortina, ossitocina, vasopressina e adrenalina contribuiscono a stimolare l’eccitazione sessuale. La serotonina, così come l’oppio e la cannabis, smorzano il desiderio e rallentano l’eccitazione, anche quella stimolata meccanicamente con l’utilizzo di vibratori.
La pillola ammazza il desiderio sessuale femminile?
Quanto alla pillola contraccettiva e al suo impatto sul desiderio sessuale femminile, gli studi sono ancora troppo pochi per trarre conclusioni.
Kim Wallen, endocrinologo comportamentale presso l’Emory College of Arts and Sciences di Atlanta, ha però scoperto, utilizzando le tecniche dell’eye-tracking (tracciamento oculare), che le donne nella terza settimana di un ciclo di trattamento con la pillola di quattro settimane, evitano di guardare immagini di fellatio e le considerano non attraenti, a differenza delle donne che non assumono la pillola o delle stesse donne in altri stadi del trattamento.
Altri studi hanno però dimostrato che con la pillola contraccettiva aumentano i livelli di SHBG (Sex Hormone Binding Globulin), una proteina prodotta dal fegato che trasporta alcuni ormoni sessuali, tra cui il testosterone. Un aumento di questa proteina porterebbe ad una ‘virilizzazione’ delle donne e conseguentemente ad un calo del desiderio.
Aumentare il desiderio sessuale femminile: si può?
Esiste un solo farmaco non ormonale sul commercio per aumentare la libido delle donne ed è disponibile solo negli Stati Uniti. Erroneamente conosciuto come il “viagra rosa” o “viagra femminile” (non agisce infatti sull’eccitazione come fa il Viagra, ma a livello celebrale sulla neurochimica del desiderio), fa di nome Flibanserin e negli anni ha fatto molto discutere. Agisce aumentando temporaneamente i livelli di dopamina e adrenalina e contemporaneamente limitando la quantità di serotonina nelle aree del cervello responsabili della motivazione sessuale.
Originariamente concepito come antidepressivo, il Flibanserin – il viagra femminile – non ha mostrato una significativa efficacia clinica nel trattamento dei disturbi depressivi, ma le donne in studio riferivano spontaneamente ai medici: «Dottore, sulla depressione non sento un grande risultato, ma sento un po’ più desiderio!».
La Food and Drug Amministration – dopo una serie di bocciature – è giunta ad approvare nel 2015 il Flibanserin come un megafono del desiderio sessuale femminile. Sul viagra femminile che fa aumentare la libido nelle donne gravano però una serie di accuse. Fanno discutere, oltre alla blanda efficacia, i suoi tanti effetti collaterali: capogiri (11,4%), sonnolenza (11,2%), nausea (10,4%) insonnia (4,9%), secchezza della bocca (2,4%), ansia (1,8%).
Le nuove frontiere della chimica stanno però esplorando l’efficacia di altri farmaci nel trattamento dell’HSDD. Tra questi ci sono il Bremelanotide e il Melaton II, farmaci iniettabili a base di peptidi ideati per l’abbronzatura degli sportivi. Impiegato nella protezione dagli effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette, ha però mostrato altre potenzialità: è in grado di aumentare l’appetito sessuale nella gran parte di uomini e donne su cui è stato testato.
In Olanda si sta studiando invece un approccio più personalizzato, in grado di rispondere definitivamente all’amletica questione sulla relazione tra eccitazione e desiderio. L’Emotional Brain sta sviluppando due farmaci che saranno presto sul commercio: il Lybridos e il Lybrido, che, secondo dosaggi personalizzati, da un lato agiranno sull’ormone del desiderio, dall’altra garantiranno una risposta psichica e fisica.
Utile, in ogni caso, una terapia psicologica, perché ogni rimedio farmacologico non potrà prescindere da una cosa: la fine di ogni tabù sul desiderio sessuale femminile.