Le ghiandole di Bartolini fanno parte dell’apparato genitale femminile esterno, sono posizionate lateralmente, nella parte posteriore della vulva. la loro funzione è strettamente legata al rapporto sessuale, quando il corpo della donna attraversa le fasi di eccitazione e plateau, le ghiandole di Bartolini secernono, in piccole quantità, un liquido filante, untuoso, incolore o leggermente opalino. Chiamate anche ghiandole vestibolari maggiori, sono poste da una parte e dall’altra delle piccole labbra vicino all’apertura vaginale.
Originariamente si pensava che il liquido emesso soprattutto al momento del coito, avesse il compito di lubrificare le parti genitali. Studi più recenti condotti da Master e Johnson hanno dimostrato che la lubrificazione è invece dovuta principalmente a secrezioni prodotte più a monte nella vagina, il muco prodotto dalle ghiandole funge da coadiuvante alla normale lubrificazione.
Le ghiandole di Bartolini subiscono una metamorfosi negli anni, in età giovanile si presentano di piccole dimensioni, per poi aumentare con l’età e raggiungendo la dimensione massimo nelle donne sessualmente attive.
Le ghiandole di Bartolini sono l’equivalente femminile delle ghiandole di Cowper nell’uomo.
Le ghiandole sono state descritte per la prima volta nel nel XVII secolo dall’anatomista danese Caspar Bartholin il Giovane (1655-1738). Alcune fonti erroneamente attribuiscono la scoperta al nonno, il teologo e anatomista Caspar Bartholin il Vecchio (1585-1629).
Cisti della ghiandola di Bartolini
Anche se è abbastanza insolito, può accadere che le ghiandole di Bartolini si irritino e si infiammino, procurando gonfiore e dolore. Il liquido secreto si accumula allora nella ghiandola ostruita causando una cisti o la cosiddetta Bartolinite. Tuttavia se la cisti si infetta, aumenta di dimensioni e si riempie di pus, ci troviamo davanti ad un ascesso con conseguenti dolori, difficoltà a camminare e a sedersi. Sarà necessario recarsi dal medico per una terapia antinfiammatoria o un’incisione per favorire la fuoriuscita del liquido infetto.
Per evitare eventuali infiammazioni, è importante curare l’igiene intima e avere rapporti sessuali protetti col profilattico.