Sarà un “sabato italiano” che ci renderà orgogliosi, quello dell’1 dicembre prossimo. In occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids, saranno in tanti a metterci la faccia, per sensibilizzare al sesso sicuro e all’uso del profilattico, il cui mancato utilizzo è oggi la prima causa in assoluto di contagio da HIV.
A quanto dichiara l’Organizzazione mondiale della Sanità, la sua diffusione non è di molto inferiore a quella di trenta anni fa. Per questol’1 dicembre continua ad essere una data importante, che tutto il mondo – soprattutto quello della sanità, delle star, dei personaggi in vista e dell’informazione – celebra mettendoci la faccia.
Tra le iniziative più significative del 2018, l’ #AIDSISNOTDEAD, lanciata come ogni anno dal brand di hair styling ContestaRockHair sui social in tutti i saloni del brand nel mondo. Protagonisti della campagna in favore della LILA – Lega Italiana della Lotta contro l’AIDS – talenti emergenti del cinema e della musica italiana, tra cui gli attori Michele Riondino e Lorena Cesarini, il cantautore romano Gazzelle, L I M, Ramiro Levy e Daniel Plentz dei Selton, tutti ritratti con condom in mano e t-shirt bianca dal fotografo Matteo Casilli. Per tutto il mese di dicembre sui canali online e nei beauty store ContestaRockHair sarà invece possibile, in cambio di preservativi gratuiti, contribuire alla raccolta fondi per LILA, la più importante realtà nazionale nel campo della lotta all’AIDS. In prima linea da oltre trent’anni sul tema della prevenzione dal virus HIV, LILA è stata anche una delle prime organizzazioni a parlare di profilattico sui media.
L’Anlaids, Associazione Nazionale per la Lotta contro l’Aids, ha invece avviato in 14 grande città italiane, una campagna di affissioni, che per tutto il mese di dicembre si servirà dei volti di Tiziano Ferro, Fabio Volo, Giorgio Panariello, Maria Pia Calzone, Rudy Zerbi e i The Jackal, le influencer Giulia Valentina e Paola Turani, per dire stop all’AIDS.
L’invito, questa volta, è non solo a proteggersi dall’inizio alla fine di ogni rapporto, ma anche a fare il test, visto che in Italia circa il 40% dei casi di HIV è diagnosticato in modo tardivo (quando il contagio di altri soggetti è già avvenuto), e il 30% non è stato ancora accertato.
La campagna parlerà per 15 giorni sui social e dai muri di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Genova, Mantova, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Roma, Torino e Treviso, città in cui ospedali e associazioni, volontari e medici sono pronti a scendere in campo per somministrare test gratuiti, depliant informativi e dispensare consigli a quanti abbiano capito che non si tratta dell’ennesima “trovata pubblicitaria”, anche perché non si sono né voti da raccogliere, né prodotti da piazzare, ma solo vite umane che ogni giorno si mettono a rischio per aver preso l’AIDS sottogamba.