Non è una novità: il sesso fa bene alla salute, anche nella terza età. Aiuta la memoria, rafforza il sistema immunitario, tiene giovani, anche psicologicamente.
La scoperta dei ricercatori dell’università britannica di Coventry va però oltre il già detto, risaputo e confermato da tanti studi scientifici: il sesso regolare in età avanzata aiuta anche a migliorare le capacità cognitive, di fatto prevenendo la demenza senile.
L’esperimento, svolto su 73 volontari di età compresa tra 50 ed 83 anni, di cui 45 donne e 28 uomini, ha dimostrato che quei partecipanti che fanno sesso almeno una volta a settimana (e si tratta della maggioranza), sono in grado di risolvere delle equazioni matematiche più velocemente degli altri. E questo significa che la loro mente si era mantenuta più giovane e attiva di quella di tutti gli altri.
La demenza senile in Italia riguarda oggi il 5% delle persone di età compresa tra i 60 e gli 85 anni e il 50% degli over 85%. La stima attuale è di 800.000 italiani affetti da demenza e che, per ogni paziente, ci siano almeno tre persone, tra familiari e caregiver, addette alla sua assistenza. E nel futuro ci sarà una vera e propria emergenza sanitaria.
Fino a ieri a letteratura sanitaria individuava appena quattro fattori in grado di prevenire le demenze: la dieta, l’attività fisica, il controllo di cuore-pressione-glicemia e il lavoro intellettuale. Oggi è in grado di aggiungerne un quinto: l’attività sessuale regolare, che oltre all’effetto immediato nella riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari, agisce anche sulla produzione di serotonina, coccolando il fisico, la mente, la sfera emotiva e la salute del sistema riproduttivo.
Seguire una dieta mediterranea, fare sesso e attività fisica a bassa intensità con regolarità e tenere in esercizio la mente sono regole di vita semplici, ma molto efficaci, in grado di ridurre il rischio di demenza sino a oltre il 40%.