Se ne scoprono ogni anno 12.000 nuovi casi, ma la tendenza è al rialzo.
Si chiama anaieculazione, è un disturbo dell’eiaculazione può essere causa di infertilità ed è una condizione non comune in cui, per cause organiche o psicologiche, l’attività sessuale non termina con l’eiaculazione.
Può accadere che, nonostante una normale erezione del pene, l’uomo raggiunga un orgasmo senza emissione di liquido seminale. In molti casi l’anaieculazione si accompagna all’anorgasmia maschile, il mancato raggiungimento dell’orgasmo al culmine di un rapporto sessuale.

Spesso l’anaieculazione, poiché i sintomi sono simili, è confusa con l’eiaculazione retrograda, detto anche ‘orgasmo asciutto’, disturbo che si verifica quando il liquido seminale piuttosto che essere espulso all’esterno attraverso l’uretra viene respinto in vescica. Basta una banale analisi delle urine per capire di quale disturbo si tratta.

Anaieculazione: le cause

  1. L’anaieculazione da cause farmacologiche
    L’anaieculazione da cause di natura farmacologica può essere conseguenza di altre patologie o effetto collaterale dell’utilizzo di alcune categorie di farmaci. Può derivare da lesioni del midollo spinale, da sclerosi multipla, morbo di Parkinson o altre patologie neurologiche, da diabete mellito, anomalie dell’apparato urogenitale, ma anche dall’assunzione di psicofarmaci , antipertensivi o stupefacenti. Sono stati riscontrati casi di anaieculazione anche a seguito di interventi chirurgici molto invasivi all’apparato uro-genitale. Anche se causato da agenti esterni, il disturbo può essere accompagnato da un problema di natura psicologica.
  2. L’anaieculazione da stress o senso di colpa
    Se è la componente psicologica a prevalere, chi soffre di anaieculazione soffre in genere anche di anorgasmia maschile, prevalentemente o esclusivamente in presenza del partner. Con la masturbazione, il più delle volte riescono a raggiungere l’orgasmo ed eiaculare normalmente.

Come per altre patologie a base psicologica, l’anaieculazione può essere generalizzata – se si verifica con tutte le partner a prescindere dal loro comportamento – o situazionale – se cambiando partner o tipo di attività sessuale l’eiaculazione si manifesta normalmente.
Diversi studi hanno tentato di identificare le cause psicologiche che portano all’anaieculazione.
Tra quelle più frequenti sono state individuate: la mancanza di consapevolezza del proprio corpo, la paura di perdere il controllo, problemi coniugali, pressioni sociali e familiari legati alla procreazione, il senso di colpa, l’eccessiva focalizzazione sul piacere del partner o al contrario una ostilità mai sanata nei suoi confronti.
Recenti studi hanno dimostrato che, molto spesso, i fattori comportamentali influiscono molto sulla disfunzione: chi soffre di aneiaculazione a base psicogena tende insomma ad avere comportamenti che contribuiscono a far progredire il disturbo. In molti casi, chi è affetto da anaieaculazione riporta maggiore eccitazione e piacere nella masturbazione (che è sempre energica, vigorosa e ad alta frequenza) piuttosto che nel rapporto sessuale.

Come guarire dall’anaieculazione

Masturbazione: consigli per luiAllora, com’è possibile guarire?
Sebbene difficile da trattare, l’aneiaculazione non è incurabile. Fondamentale, qualora le cause siano di natura psicologica, è non interrompere – ma senza esagerare – le pratiche masturbatorie, per prevenire ulteriori patologie, tra cui le insidiose infiammazioni a prostata e vescica. Preziosi alleati possono rivelarsi in questo caso i masturbatori maschili, sex toys concepiti appositamente per migliorare la masturbazione maschile. Una utile guida all’autoerotismo maschile, realizzata dalla redazione di comodo.it per migliorare l’esperienza sessuale durante la masturbazione e stimolare l’eiaculazione, la trovate invece qui.

Utili, quali che siano le cause del disturbo, possono rivelarsi anche le terapie che utilizzano alcuni sistemi medicali speciali, come  l’elettroeiaculatore o i sistemi di stimolazione vibratoria del pene. Il vibromassaggiatore contente invece di ottenere una eiaculazione riflessa anche durante una regolare attività sessuale, senza l’intervento diretto del medico.

Le terapie farmacologiche di accompagnamento più efficaci sono a base di simpaticomimetici, che imitando gli effetti della stimolazione del sistema nervoso simpatico sui tessuti, stimolano il sistema nervoso autonomo.
Fondamentale è anche il supporto psicologico, finalizzato non solo ad una rieducazione al ‘sesso giusto’ e ad una riprogrammazione degli schemi sessuali, ma anche a ritrovare il benessere della coppia, che alla lunga potrebbe risultare compromesso.