Durante l’ultima puntata della trasmissione televisiva “Le Iene” del 14/05/2015, è andato in onda un servizio di Giulio Golia, personaggio ormai noto a livello nazionale e non solo. Punto chiave del servizio è stato il rapporto ancora molto controverso tra chiesa e preservativo e protagonista ancora una volta del servizio della Iena Golia, è stata suor Marie.
Come molti fan della trasmissione sanno, suor Marie è una volontaria in missione in Congo da ben 56 anni, una figura di estrema importanza per la popolazione: ostetrica, infermiera, a capo della gestione dell’unico ospedale a disposizione, generosa con gli affamati, ma soprattutto insegnante di educazione sessuale alle giovani donne che a 25 anni hanno già 7 figli in media. Ma ancora più importante, suor Marie nella sua lunga “carriera” ha fatto nascere ben 33000 bambini! Il nocciolo del problema, spiega suor Marie durante l’ultima intervista, è che la maggior parte delle donne e dei bambini che assiste con tanto amore e con tanta costanza, sono malati di AIDS.
In un incontro del 2013 in Congo con la redazione delle Iene, suor Marie afferma di non poter sponsorizzare l’uso del preservativo pur ammettendo che l’unico mezzo per combattere la trasmissione del virus dell’HIV, sia proprio il profilattico! La chiesa parla chiaro: fare sesso senza il fine di mettere al mondo una creatura ma solo per il puro piacere fisico, non è la volontà di Dio.
Il servizio andato in onda il 14/05/2015, ha visto suor Marie finalmente invitata al cospetto di Papa Francesco, così la Iena Giulio Golia non si è fatta sfuggire l’occasione di ribadire a suor Marie l’importanza di esprimere i suoi problemi e i suoi desideri per le popolazioni africane al Santo Padre. Suor Marie con tanto affetto e rispetto durante il colloquio con la Iena, alla domanda di Giulio Golia: <<Cosa chiederesti a Papa Francesco?>> Lei risponde: <<ho un problema di coscienza, essendo infermiera avvicino tante mamme e molte volte sono positive, così anche i bambini, come mi devo comportare? Se mi risponde lui vedo cosa mi risponde, se mi chiede io direi: io sarei contenta per salvare la vita, dare il permesso di usare i preservativi>>.
Purtroppo l’incontro tra il Papa e la nostra suora ha portato solo una benedizione a quest’ultima e non ad un scambio di idee. Per il momento ci incoraggia solo la dimostrazione che nel mondo cattolico, qualche voce fuori coro.
Noi ringraziamo di cuore il duro lavoro di suo Marie e la volontà e la forza con cui combatte i problemi delle popolazioni africane. Fare educazione sessuale è già un passo avanti e per usare le parole della Iena Giulio Golia, ci chiediamo: “Papa Francesco se marito e moglie si amano e uno dei due è malato perché non possono condividere un atto d’amore senza rischiare di perdere la vita? La Chiesa non potrebbe ammettere di usare il preservativo in alcuni casi?”