Gli anni ’20 sono stati un periodo di grandi cambiamenti sociali e culturali. In questo contesto, le Flapper Girls sono emerse come un simbolo di ribellione alle convenzioni dell’epoca. Queste giovani donne indossavano abiti corti, portavano i capelli corti e si truccavano in modo audace, sfidando gli stereotipi di genere e diffondendo nuovi valori come l’individualismo e la libertà sessuale. Ecco chi erano le flapper girls degli anni ’20, il loro impatto sulla cultura e la società dell’epoca, nonché il loro contributo alla liberazione sessuale femminile.
Le Flapper Girls degli anni ’20: la rivoluzione sessuale femminile? Come queste donne hanno cambiato l’America
Come non pensare ad Annemarie Schwarzenbach, la poetessa e fotografa svizzera che negli anni ’20 divenne involontariamente un punto di riferimento per tutte le amanti dello stile androgino. Oppure a Nancy Cunard, una poetessa inglese esile ed eccentrica che ha incantato Tristan Tzara ed Ezra Pound con i suoi versi. Inoltre, potremmo anche fare riferimento a Joséphine Baker, la flessuosa danzatrice protagonista della Revue Nègre, che ha incarnato al meglio il furore per il primitivismo che ha invaso la Parigi degli Anni Folli.
Chi erano le Flapper Girls e quali erano le loro caratteristiche?
Le Flapper degli anni ’20 erano un simbolo di ribellione contro le norme sociali dell’epoca. Queste donne indipendenti erano il risultato di un cambiamento culturale profondo, che ha visto l’emancipazione femminile e l’affermarsi di una nuova identità di genere.
Il loro stile di vita era un’aperta sfida ai rigidi codici morali del passato, che volevano la donna come un mero oggetto decorativo, sottomesso e passivo. Le Flapper invece si sentivano libere di esprimere la propria personalità e di conquistare la propria indipendenza, tanto che molte di loro iniziarono a lavorare e a guadagnare il proprio sostentamento.
Tutto parte dal bisogno di Essere Libere…
Spesso gli eventi più tragici possono diventare l’origine di grandi cambiamenti. Nel caso delle Flapper, la miccia fu accesa dalla Prima Guerra Mondiale e dall’epidemia di influenza spagnola che ne seguì. Questi momenti difficili provocarono la morte di molti giovani, lasciando ai sopravvissuti una grande voglia di vivere al massimo.
Fu così che nei ruggenti anni ’20, le ragazze e le giovani donne iniziarono a preferire gonne corte, musica “proibita” come il jazz e comportamenti considerati sconvenienti per una donna dell’epoca. Erano le Flapper, che bevono, fumano e si fregano delle regole imposte dalla società, guidando anche automobili!
Ma cosa significa Flapper e da dove deriva?
In slang, il termine Flapper identificava le ragazze adolescenti e descriveva letteralmente un uccellino che sbatte le ali per imparare a volare. Questo modo di dire era di origine britannica ma venne adottato anche negli Stati Uniti.
Le Flapper degli anni ’20 erano riconoscibili per il loro look aggressivo, caratterizzato da capelli corti, abiti leggeri senza maniche e gonne corte. Spesso, le loro gonne erano così corte che riuscivano a mostrare le ginocchia e la coscia, il che era considerato inappropriato per l’epoca. Collane di perle, cappelli a campana e scarpe con tacchi completavano il loro stile. Il loro make-up era un’altra caratteristica importante, con un pesante smokey eye che conferiva loro un’aria misteriosa ed esotica.
Ma una delle caratteristiche più distintive delle Flapper era la loro abitudine di ballare il Charleston da sole, senza un partner. Questa disciplina musicale era diventata popolare proprio per questo motivo e riempiva i locali di ragazze che indossavano abiti corti con frange e perline. Il Charleston richiedeva movimenti esplosivi e saltellanti, e le Flapper si dimostravano padrone di questa danza che rappresentava l’epoca in cui vivevano.
In quegli anni, tutto ciò era impensabile per la morale comune, ma le Flapper riuscirono a imporsi come l’icona della donna moderna. Una generazione che voleva vivere al massimo e affrontare la vita con coraggio e audacia.
Coccole proibite: la ribellione delle flapper degli anni ’20 e ’30
Con l’ascesa del flapper, la moda degli anni ’20 e ’30, le feste di “petting” divennero sempre più popolari. Il termine “petting party” venne menzionato per la prima volta in un articolo del Washington Times in occasione del Capodanno del 1915, in cui il giornalista chiedeva ai lettori se avessero mai sentito parlare di tale evento, definito come il nome applicato ai frequentatori di angoli accoglienti e di “twosing” in generale a Baltimora.
Le feste di coccole erano in realtà molto varie e solitamente si interrompevano prima del rapporto sessuale, ma c’era una grande quantità di baci e carezze. Queste feste permettevano alle persone di esplorare la propria sessualità senza perdere la verginità, rimanere incinte o contrarre malattie sessualmente trasmissibili.
Le feste di coccole erano un fenomeno comune insieme a quelle alcoliche e automobilistiche durante l’epoca. Nel romanzo “This Side of Paradise”, l’autore F. Scott Fitzgerald menzionò la “festa delle coccole”, definita come il grande fenomeno americano dell’epoca. La Petting Party divenne così diffusa che le maglie senza maniche lavorate a mano delle flapper furono soprannominate “camicie da coccole”.
Negli anni successivi, le feste di coccole divennero estremamente popolari. Nel 1924, uno studio rivelò che il 92% delle donne del college aveva provato ad accarezzare. Le feste di petting iniziarono a essere chiamate con nomi diversi: feste di collo nel sud, feste di mushing nell’ovest e cucchiaiate in tutti gli Stati Uniti in generale. Alcuni flapper persino iniziarono a chiamarlo snugglepupping.
Molti americani conservatori credevano che queste feste stessero distruggendo il tessuto sociale. La signora Augustus Trowbridge, moglie di un professore di Princeton, protestò contro i party, definendoli raduni senza morale con balli senza accompagnatore e rossetto. Gli americani conservatori si lamentavano del rifiuto delle flapper di sposarsi e sistemarsi come ragazze tradizionali.
Di conseguenza, l’establishment iniziò a reprimere queste feste. Ad Atlantic City, NJ, i poliziotti della spiaggia gettarono acqua ghiacciata durante le feste in riva al mare.