Si definiscono assistenti sessuali per le persone con disabilità. I lovegiver sono oggi una figura molto dibattuta, ecco conosciuta e non sempre accettata dalla nostra società. Ecco chi sono gli assistenti sessuali per i disabili.
Lovegiver: il dibattito in Italia sugli assistenti sessuali per disabili
Laddove in Europa – Olanda, Germania, Belgio, Svizzera e Paesi Scandinavi – e nel mondo il “lovegiver” è una realtà consolidata, il dibattito in Italia è fermo al 2014, quando i senatori Lo Giudice, Cirinnà, D’adda, Guerra, Ichino, Manconi, Maran, Mastrangeli, Mattesini, Pezzopane, Puppato, Ricchiuti, Sonego, Spilabotte, Valentini, Bencini E Maurizio Romani presentarono un disegno di legge (il 1442/2014) in materia di sessualità assistita per persone con disabilità. La proposta è rimasta lì, nel cassetto, perché troppi sono i tabù che circondano la materia, ma le regioni, timidamente, qualcosa l’hanno fatta. A rompere il tabù per prima è stata la Toscana con una proposta di risoluzione per il riconoscimento dei lovegiver, gli assistenti sessuali per i disabili.
I lovegiver, chi sono gli assistenti sessuali per disabili
I lovegiver o assistenti sessuali per disabili sono uomini e donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni che, a prescindere dall’orientamento sessuale (etero, omo o bisex) dimostrano di avere caratteristiche psicofisiche e sessuali sane.
Formati dal punto di vista teorico e pratico, i lovegiver aiutano persone affette da disabilità fisico-motoria o psichica a vivere esperienze erotiche, sensuali e sessuali, fornendo anche consigli sull’autoerotismo e su come è possibile sperimentare il piacere, provare l’orgasmo, superare le difficoltà nell’approccio sessuale.
Seduta dopo seduta il lovegiver insegna al disabile a scoprire la dimensione stimolante ludica, relazionale ed etica del sesso e della sessualità
Sesso e disabilità: chi si impegna per il riconoscimento degli assistenti sessuali per disabili
Per il riconoscimento nazionale degli assistenti sessuali per disabili continua a battersi Max Ulivieri, affetto da distrofia muscolare. Dal 2013 cura il progetto Love Giver, nato per rispondere al “diritto alla salute e al benessere psicofisico e sessuale” delle persone disabili. L’associazione, che in questi anni ha organizzato decine di convegni e corsi di formazione per educatori e operatori di strutture per disabili, ha istituito anche un Osservatorio Nazionale sull’Assistenza Sessuale, che, per mezzo di alcuni attivisti coordinati dal dottor Fabrizio Quattrini, promuove un dialogo costante e funzionale in materia di sesso e disabilità. A maggio 2017 ha formato la sua prima assistente sessuale. Lisa, la prima lovegiver italiana, ha 45 anni, ha già una lista di 2133 richieste di aiuto ricevute ed è pronta ad infrangere la legge per affermare il diritto dei disabili ad una vita sessuale attiva e soddisfacente.
Sesso e disabilità: Ci sono ancora mamme di 80 anni che masturbano i figli, perché non c’è alternativa
Ad impegnarsi sul fronte politico per il riconoscimento degli assistenti sessuali per disabili, fino a ieri, è stata, tra le altre, anche Ileana Argentin, nell’ultimo governo deputata del Partito Democratico ed ex delegata del comune di Roma ai tempi del sindaco Veltroni. Per lei, affetta da amiotrofia spinale e attivista nell’associazionismo a tutela della disabilità, il lovegiver è una figura fondamentale: «Ancora oggi – ha dichiarato in una recente intervista – si trovano madri di 80 anni costrette alla masturbazione dei propri figli perché non c’è una sostituzione. È una violenza insostenibile verso queste madri e questi padri. Gli assistenti sessuali per disabili potrebbero cambiare la vita di molte famiglie e di molti ragazzi. Doveroso non nascondersi dietro a un dito ed affrontare anche questo argomento. Parlare di barriere architettoniche è facilissimo, basta eliminare un gradino e tagliare un nastro, ma diverso è lasciare sole queste famiglie. Ho scritto una proposta di legge che ad oggi non è stata mai calendarizzata».
Sesso e disabilità: preservativi e sex toys per rendere tutti liberi
Il mondo della sessualità si sta evolvendo cercando di abbattere e superare ogni tipo di tabù, preservativi, sex toys e pratiche sessuali particolari e nuove, si fanno avanti e diventano sempre più a far parte della normalità. La società accetta e rende personale l’autoerotismo e l’utilizzo di Sex Toys e preservativi senza più vergognarsene. È possibile che giochi erotici e condom non possono ancora far parte della vita di una persona disabile pur essendo in grado di provare piacere? Pur volendo vivere la sessualità come qualsiasi altra persona?
Per fortuna il’universo dei preservativi e dei sex toys si è evoluto insieme al sesso ed esistono in commercio prodotti adatti proprio a tutti, anche a chi ha difficoltà motorie e ha bisogno di prodotti digerenti per godere del sesso da soli o in coppia.
Tra i giochi erotici ci sono quelli di coppia che possono essere utilizzati anche per la masturbazione, sia per l’universo femminile che maschile. Tantissimi prodotti per permettere a chiunque di vivere e godere del piacere dei sensi liberamente.
Tra sesso e disabilità non devono esserci più barriere, ne architettoniche ne mentali.