Dodici paesi impediscono l’accesso nel proprio territorio ai visitatori sieropositivi non immigranti. Si tratta di Armenia, Brunei, Iraq, Libia, Moldavia, Oman, Qatar, Federazione russa, Arabia Saudita, Corea del Sud, Sudan e, incredibile ma vero, Stati Uniti.
Persino la Cina, non esattamente un esempio per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, ha recentemente deciso di rimuovere tale divieto. Una scelta dovuta a ragioni d’immagine, in realtà, perché il paese asiatico non vuole creare altre situazioni imbarazzanti prima dei giochi olimpici. Resta, invece, il no americano.
E allora alcuni parlamentari europei hanno pensato bene di presentare un emendamento che esorta l’assemblea di Strasburgo a sollevare il problema delle persone affette da Hiv estromesse dal programma di deroga dei visti per gli States. La richiesta è stata approvata con 309 voti favorevoli e 218 contrari.
Lo scorso mese la deputata liberal-democratica Sarah Ludford ha inoltre lanciato una campagna on line per porre fine alla politica statunitense che di fatto impedisce agli stranieri Hiv positivi di varcare i confini dello stato.