Il concetto di “consenso”, diventato un vero tormentone in tutto il mondo anche se ancora in molti casi il confine tra sesso e stupro è molto molto labile, continua a far colpo sui consumatori.
Dopo essere stato sfruttato da siti di incontri ed app come LegalFling, il software che fa incontrare persone dopo la sottoscrizione di un vero e proprio contratto sessuale, il concetto di “rapporti consensuali” ha finito per contagiare anche il mondo dei condom.
C’è chi lo crede il colpo mortale al romanticismo, chi, a poghi giorni dal lancio sul mercato, ritiene questa invenzione un modo per rivoluzionare i preliminari, rendendo il gesto della “vestizione” un rito a due di grande complicità.
Ad ogni modo, sul mercato, lui ci è arrivato in silenzio e ha scatenato un putiferio, presentandosi come il primo preservativo in grado di incentivare e dimostrare i rapporti consensuale.
Placer Consentito, come funziona il primo preservativo consensuale della storia
Si chiama Placer Consentido, ed è l’opera di una casa produttrice argentina, che un bel giorno ha creato il condom utilizzabile solo con il consenso delle parti. Il nuovo prodotto, un profilattico identico in tutto e per tutto ad altri profilattici in commercio, è contenuto in una speciale confezione che può essere aperta solo grazie all’intervento di due persone.
Ai bordi dell’involucro sono presenti infatti otto pulsanti da premere contemporaneamente, posizionati in punti strategici in modo che servano quattro mani; altrimenti, la scatola rimane sigillata.
Placer Consentido non è mai entrato in commercio, ma la campagna promozionale ideata dalla sua casa madre ha fatto il giro del mondo, schierando da una parte collezionisti e curiosi in attesa di acquistarne i primi pezzi, dall’altra scettici e dissenzienti, che accusano la casa madre di volersi fare solo promozione sfruttando un tema delicato e importante. «Anche perché, a prescindere dal condom, è possibile cambiare idea in qualsiasi momento».
Che il prodotto finisca o meno per davvero sugli scaffali, il suo lavoro l’ha già compiuto: ricordare che le cose importanti sotto le lenzuola sono due, senza priorità. La prima è proteggersi, l’altra è farlo perché lo si vuole, né per costrizione, né per dovere, né tanto meno per paura.