«Basta! È ora che l’imbarazzo di chi acquista i preservativi non sia più un rischio per la salute di uomini e donne!»
L’obiettivo, per l’amministratore e ideatore di Comodo.it Massimo Valente, era così chiaro che anche i passi successivi all’apertura del primo portale italiano per la vendita di preservativi, gli si profilavano davanti spontaneamente.
Il web non era pronto ad accogliere una tale rivoluzione, o meglio era pronto a metà: la necessità era concreta, l’urgenza tangibile, ma pochi disponevano da casa di una connessione internet e ancora meno avevano la possibilità di fare acquisti tramite e-commerce. L’ostacolo, almeno temporaneamente, andava aggirato.
L’occasione si presentò nel 2002, a tre anni dalla nascita del sito. E molto prima che i distributori automatici si diffondessero.
A Comodo.it erano già accadute cose bellissime: la nascita di MrComodo -un personaggio inventato per rispondere a tutte le curiosità dell’utente in materia di prevenzione/contraccezione tramite mail; la campagna romana di affissioni che, attraverso i manifesti realizzati dal grafico Francesco Monti per Comodo.it, legava in modo del tutto innovativo il tema della prevenzione a quello della pace (erano gli anni in cui spirava il vento della guerra in Afghanistan); la straordinaria mostra di porta preservativi “Make love with design”, allestita a Milano da Map con il sostegno di Lila e del Comune di Milano presso il centralissimo e super attrattivo Fiorucci store.Grazie al contributo di 39 designers italiani e stranieri di grande talento, per la prima volta l’Italia aveva messo letteralmente in vetrina quello che gli altri nascondevano, rilanciando l’idea che l’era dell’imbarazzo era finita: dopo i tabù, in questo caso grazie al design, nessuno avrebbe più dovuto nascondere dalla vista i preservativi, vessillo del sesso sicuro e della consapevolezza sotto le coperte.
Fu un successo non da poco. Ma il meglio doveva ancora arrivare.
Un’altra grande città, anzi la Città delle città d’Italia, si stava preparando ad accogliere qualcosa di ancora più scandaloso e rivoluzionario:il primo distributore automatico di preservativi.Naturalmente a marchio Comodo.it. L’obiettivo? Raggiungere il cliente – e non all’ingresso di una farmacia – nella sua città, nei luoghi che amava frequentare, per dargli la possibilità, agli stessi prezzi convenienti del web, di acquistare il prodotto in tempi ancora più brevi.Il vero punto di forza restava la vasta scelta.
Il prototipo fu collocato nella galleria di Piazza Colonna a Roma e inaugurato nel 2003, quando la catena Rinascente festeggiò l’arrivo del suo Jam Store, primo punto vendita plurimarca dedicato interamente ai giovani. Un altro distributore prototipo fu collocato all’ingresso della discoteca pugliese Divinae Folliae, nella città di Bisceglie, all’epoca ritrovo di tutto il popolo della notte del sud Italia. La sua presenza si fece notare.
Per Comodo.it era giunto il momento di lanciare un’altra fragorosa bomba alla minaccia AIDS: l’inaugurazione di un franchising di vending machines dedicate ai preservativi.
I distributori automatici potevano adesso essere acquistati e gestiti a livello locale da chi, oltre a condividere la missione etica di Massimo Valente, avesse voluto fare profitti per una giusta causa.
I preservativi, in poco tempo,sarebbero arrivati ovunque: tabaccherie, sexy shop, alberghi, discoteche, palestre.
Nell’elenco non potevano essere inserite solo le scuole… Per queste, quindici anni dopo, ci tocca ancora lottare…