“La mia bambola di plastica è molto meglio di mia moglie”. Il New York Post racconta la storia di Masayuki Ozaki: 45enne, fisioterapista giapponese sposato e padre di una bambina. Lui ha svelato di essersi innamorato di Mayu, una bambola di plastica di quelle ultra realistiche. Al giornale americano l’uomo ha raccontato del suo colpo di fulmine con questa bambola vista per la prima volta in uno showroom. La moglie giapponese non l’ha presa benissimo, anche se l’arrivo della figlia ha stravolto la loro intimità. Adesso lei preferisce fare la mamma, dedicarsi alla casa e ai lavori domestici e, di notte, quello che conta per lei è dormire.
“Dopo che mia moglie ha dato alla luce nostra figlia, abbiamo smesso di fare sesso e ho sentito un profondo senso di solitudine. Ma quando ho visto Mayu nello showroom, è stato amore a prima vista” – sono le parole del signor Ozaky che ammette di aver rinunciato ad avere rapporti con gli essere umani – “le donne giapponesi sono fredde, egoiste. Gli uomini vogliono che qualcuno li ascolti senza urlare quando tornano a casa dal lavoro. Qualunque problema abbia, Mayu è sempre lì per me. La amo da impazzire e voglio stare con lei per sempre. Non posso immaginare di tornare agli essere umani. Voglio essere sepolto con lei e portarla in paradiso”.
Affermazioni forti, che fanno capire quanto il fenomeno delle bambole di plastica stia dilagando. Soprattutto in Oriente. I dati dicono infatti che sono circa 2mila le sex dolls che vengono vendute in Giappone ogni anno. Su HuffingtonPost Italia che ha ripreso il pezzo originale, si legge che Hideo Tsuchiya, amministratore delegato del produttore di bambole Orient Industry, ha dichiarato:
“La tecnologia è andata molto avanti. Adesso sembrano incredibilmente reali e sembra di toccare la pelle umana. Molti uomini le acquistano perché ritengono che possano effettivamente comunicare con le bambole”.