Che cos’è il varicocele?
Il varicocele è causato da una dilatazione eccessiva delle vene attorno al testicolo, dovuta a un’insufficiente tenuta della valvola della vena spermatica interna, un vaso contenuto nel funicolo spermatico che collega le vene dello scroto da un lato con la vena cava inferiore (che decorre verticalmente lungo addome e torace) e dall’altro con la vena renale sinistra.
In caso di varicocele le piccole valvole all’interno della vena spermatica diventano incontinenti, cioè permettono che il sangue venoso invece di risalire verso l’alto, torni indietro verso il testicolo, finendo con il dilatare le venule dello scroto ( plesso pampiniforme spermatico ). In condizioni normali, invece, il sangue venoso non refluisce all’indietro, ma prosegue il suo percorso in salita verso il cuore.
Il Varicocele colpisce di più a sinistra
Per motivi anatomici il disturbo colpisce maggiormente il testicolo sinistro: da questo lato la vena spermatica”sbocca” nella vena renale di sinistra formando un angolo retto (sbocco a T), mentre a destra lo sbocco nella vena è quasi parallelo.
In questo modo a sinistra il sangue passa dalla vena spermatica nella vena renale di sinistra con maggiore difficoltà e ciò comporta un ristagno del sangue nel testicolo.
A destra invece lo sbocco della vena spermatica nella cava avviene in modo quasi parallelo e permette al sangue di passare più agevolmente.
Il ristagno del sangue crea nelle vene una pressione che a lungo andare le può privare dell’originaria tonicità. Le vene dello scroto diventano “varicose”, così come possono diventare le vene delle gambe quando la circolazione sanguigna degli arti inferiori è difettosa.
Questa situazione causa una dilatazione delle vene del testicolo, con conseguente innalzamento della temperatura locale (superiore ai 32°C, cheè quella ottimale per il loro corretto funzionamento), modesti dolori e senso di peso che, alla lunga , può influire sulla capacità del testicolo di produrre spermatozoi: si può arrivare, quindi, a una riduzione del loro numero (azoospermia) e della vitalità e a una conseguente infertilità.
Se la diagnosi del varicocele però viene fatta con tempestività i danni sono limitati e nella maggior parte dei casi è possibile guarire senza conseguenze.
Se il disturbo, invece, non viene riconosciuto e non è curato in modo tempestivo, le possibilità di riacquistare la fertilità sono molto ridotte perchè i danni sono più estesi e difficilmente curabili.
Varicocele, i segnali da non sottovalutare
Gli uomini che soffrono di varicocele possono avvertire un senso di pesantezza al testicolo (in particolare quello di sinistra) e raramente avvertono dolore (si sente male solo nel caso in cui le vene dilatate siano infiammate)
A volte si può notare che il testicolo di sinistra risulta più piccolo di quello destro, perchè è leggermente ipotrofico (cioè rimpicciolito dal minor afflusso di sangue)
In altri casi, alla vista le vene sotto la pelle dello scroto (le vene che circondano il testicolo), che di norma non si vedono appaiano dilatate e al tatto assumono una consistenza nodosa, con un aspetto simile a un “sacchetto di vermicelli da pesca”.
Nella maggior parte dei casi però il problema non dà sintomi, non causa cioè disturbi e non è visibile osservando il testicolo.
Quali esami fare
Quando si avvertono sintomi fastidiosi ai testicoli o si nota una loro anomalia è bene non sottovalutare il problema e rivolgersi subito a un urologo esperto o un andrologo.
Lo specialista può, grazie a una diagnosi tempestiva, evitare che il problema assuma una forma cronica e diventi così difficilmente curabile da associarsi a problemi seri come l’impossibilità di avere figli.
Lo specialista nella maggior parte dei casi può riconoscere il problema solo con un esame obiettivo. Il medico cioè osserva la forma, il colore, e la dimensione dei testicoli e può individuare le vene dilatate effettuando una palpazione dei testicoli. In alcuni casi può ricorrere all’utilizzo di alcuni esami.
Lo specialista può richiedere l’esecuzione di un eco-color-Doppler delle vene spermatiche (funiculari) e uno spermiogramma (quest’ultimo effettuato dopo i 18 anni, età in cui la maturazione degli spermatozoi è completa).
L’eco-color-Doppler
É un esame indolore che, avvalendosi degli ultrasuoni emessi da una sonda collegata a un monitor e diretti verso un vaso sanguigno (vena spermatica), consente di “vedere” e di individuare eventuali alterazioni del vaso stesso e di valutare la direzione e la velocità di scorrimento del sangue all’interno del vaso.
Gli ultrasuoni sono in grado di passare attraverso le strutture del corpo e riflettersi contro di esse per ritonare al punto di partenza. La sonda per eseguire l’esame deve essere posizionata vicino ai vasi da esplorare.
Lo spermiogramma
Si tratta dell’analisi al microscopio del liquido seminale (sperma). Serve a misurare il numero degli spermatozoi, la loro motilità e la loro qualità maturativa (cioè di maturazione).
Lo specialista può così valutare se il varicocele ha provocato danni sulla funzionalità e sul numero degli spermatozoi.
1) La soluzione è chirurgica
Per risolvere il problema la cura è solo chirurgica. Esistono due diverse tecniche di intervento per curare il varicoele:
- La legatura della vena spermatica
- La sclerotizzazione, che può essere effettuata in modo retrogrado oppure in modo anterogrado
A volte, però, il varicocele può recidivare, cioè può ripresentarsi anche a distanza di poco tempo dall’intervento, ma questo non dipende dal tipo di operazione eseguita.
2) La legatura della vena spermatica
Nella maggior parte dei casi lo specialista può ricorrere alla chirurgia tradizionale con la cosiddetta “legatura della vena spermatica”.
Tale intervento viene praticato in anestesia locale, in day hospital e dura circa mezz’ora.
Lo specialista esegue una piccola incisione a livello inguinale o in alcuni casi sull’addome (simile a quella che si fa per l’appendicite) attraverso al quale il chirurgo raggiunge e lega la vena spermatica.
In questo modo si impedisce al sangue di ristagnare nelle zone attorno al testicolo, riportando la temperatura all’interno ai valori normali.
L’intervento è risolutivo nel 95% dei casi.
3) La sclerotizzazione retrograda
É un intervento mininvasivo che non richiede tagli, dura circa mezz’ora e viene eseguito in anestesia locale e in day hospital.
In pratica, si inserisce un catatere (piccolo tubicino) in una vena del braccio o della gamba. Il catetere viene poi guidato fino alle vene dilatate del testicolo sotto controllo radiografico.
Dal catetere si inietta una determinata quantità di un liquido “sclerosante” cioè capace di chiudere la vena malata, eliminando in questo modo il reflusso e il ristagno di sangue nella zona.
L’operazione risulta efficace nell’80% dei casi.
4) La sclerotizzazione anterograda
É un intervento mininvasivo che richiede una piccola incisione cioè un piccolo taglio a livello inguinale e viene eseguito in anestesia locale, dura circa mezz’ora ed è effettuato in day hospital.
In pratica, lo specialista “isola” cioè raggiunge una vena del funicolo spermatico e la “incannula” cioè inserisce un piccolo tubicino nella vena.
Dal tubicino lo specialista inietta del liquido sclerosante, cioè capace di chiudere la vena malata eliminando in questo modo il reflusso e il ristagno di sangue nella zona sotto controllo radiografico.
L’operazione risulta efficace nell’80% dei casi.
Il varicocele è una patologia facilmente riconoscibile nell’infanzia e nell’adolescenza, per prevenirla è necessario sottoporsi a una vista andrologica già a partire dai 15 anni.
L’andrologo chirurgo è oggi in grado di correggerle perfettamente anche nell’adulto; un ritardo nell’intervento ha pesanti costi in termini di riuscita ai fini sessuali e riproduttivi.